Lo scopo principale della formazione che il CPL ha progettato e eseguito in questi anni è stato quello di superare l’occasionalità dell’educazione alla legalità e una modalità didattica, basata unicamente sull’organizzazione di conferenze di esperti esterni, rivolte agli studenti. Per questo motivo obiettivo fondamentale del progetto culturale, è stato quello di avviare processi di formazione dei docenti allo scopo di far diventare i nodi teorici affrontati insegnamento concreto, interno ai curriculi e ai programmi e agli stessi obiettivi deontologici delle diverse materie.
Per coordinare la realizzazione di questi programmi si è costituito un coordinamento scientifico/didattico interno al CPL, che ha seguito la declinazione e l’attuazione dei diversi corsi di formazione.
I docenti che hanno partecipato ai vari momenti di formazione si sono impegnati ad essere i punti di riferimento per la discussione e la diffusione nelle loro scuole dei contenuti proposti
In Lombardia la ‘ndrangheta, la mafia più potente nel Nord Italia ha raggiunto una presenza stabile e capillare sul territorio.
Proprio per questi motivi i temi della formazione hanno riguardano questioni che costituiscono la base per la formazione di un nuovo “spirito di cittadinanza: La storia delle mafie e della loro evoluzione, le forme della presenza territoriale e delle attività economiche della ‘ndrangheta in Lombardia e il loro intrecciarsi con il sistema della corruzione, i valori e i principi della Costituzione”, intesi come principi e valori guida, capaci di aprire orizzonti nuovi nella progettazione del ruolo e della funzione sociale che lo studente può assumere al servizio della società, la riflessione su quale didattica sia alternativa al modello pedagogico mafioso, la conoscenza della presenza della “ndrangheta in Calabria e la valorizzazione delle esperienze positive economiche e di cittadinanza, imprese, cooperative e associazioni che sempre più si sottraggono alle imposizioni e allo assoggettamento che in quei territori le mafie vorrebbero totale e senza eccezioni. Si è ritenuto infatti che, per meglio studiare e comprendere il processo di colonizzazione in atto in Lombardia da parte delle organizzazioni mafiose, si dovesse costruire un “ponte” ideale tra il nord d’Italia e le zone del sud del nostro paese.
Conoscere, narrare e parlare della povertà in Calabria, delle diverse forme di sfruttamento e oppressione, del lavoro nero e della sudditanza imposta, ma anche dare voce alle realtà positive di imprenditoria sociale e comunità locali, ha permesso di acquisire consapevolezza nazionale della posta in gioco, ha significato parlare della democrazia e della libertà di tutti noi, anche e soprattutto in Lombardia. La formazione, in questa direzione, ha inteso promuovere attenzione e narrazione, anche in vista di futuri gemellaggi e scambi con scuole della Calabria.
A cura del CPL sono stati realizzati sei corsi di formazione, in un percorso unico denominato “Mafie e corruzione, il furto di futuro nella società italiana”.
I corsi sono stai realizzati, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze sociali e Politiche di Milano e con Il Cross, Osservatorio di ricerca e di studio sulla criminalità organizzata dell’Università di Milano, presieduto dal professor Nando Dalla Chiesa; inoltre si è sviluppata una proficua interazione con le associazioni antimafia, come l’Associazione Libera, nomi e numeri contro le mafie e la scuola di formazione A. Caponnetto. Un positivo scambio culturale è stato realizzato con avviso pubblico e con la Fondazione Falcone.
A cura di Giuseppe Teri
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